mercoledì 19 dicembre 2012
I tecnici multimilionari...
Ministri che guadagnano come Paperon de’ Paperoni, pensionati che hanno un 740 da far invidia al bilancio di una piccola impresa. Professoresse - prestate alla politica per riformare il Welfare - che guadagnano in un anno quanto 12 maestre delle elementari. Benvenuti alla corte del governo da complessivi 16 milioni di redditi dichiarati. L’operazione trasparenza sui redditi del gabinetto Monti è un paradosso del fato ricordando i discorsi sull’equità e i sacrifici. Di sicuro il Professore della Bocconi (reddito 2010 1.515.744 euro), che ha rifilato agli italiani negli ultimi 13 mesi una cura economica dimagrante per raddrizzare il vapore, non ha di che preoccuparsi. E il 17 dicembre ha fatto serenamente fronte all’Imu per le 16 unità immobiliari che possiede, grazie ad un patrimonio in liquidità e titoli per oltre 11,5 milioni. Chi non ha da preoccuparsi come incrociare il pranzo con la cena, è sicuramente la record woman della Giustizia. L’avvocato del bel mondo finanziario, Paola Severino, ha giustamente rivendicato con orgoglio un reddito 2010 di 7.005.649 euro, e oltre al villone sull’Appia Antica (valore stimato 10 milioni), può guardare alla pensione con tranquillità: un castelletto di investimenti prudenti da oltre 3 milioni e mezzo fanno apparire come un’elemosina l’emolumento da Guardasigilli: appena 195.225 euro.
Nessuno si preoccupa di come sbarcherà il lunario Corrado Passera, infaticabile ministro dello Sviluppo Economico prestato dalle grandi banche e approdato a Via Veneto. Nel 2011 ha dichiarato redditi per 3.529.602 euro. Chissà come farà a far quadrare il bilancio familiare con appena 231mila euro di appannaggio ministeriale (presunto). Forse dovrà attingere ai risparmi: 13,3 milioni più una casetta a Parigi di appena 141 metri quadri. Piero Gnudi (1.694.851 reddito 2010) potrà certo farsi passare lo sconforto del calo di reddito (appena 240mila euro l’emolumento da ministro del Turismo nel 2012), pensando alle gite sul gozzo (in leasing). Il grande strategia di Palazzo Chigi, Antonio Catricalà, dall’alto dei 740mila euro dichiarati nel 2010 guarderà come a un obolo ai 200mila euro che gli riconosce la presidenza del Consiglio per i suoi servigi. E magari la casa a Castiglion della Pescaia (al 50%) potrebbe passare di mano a qualche parente per smetterla di regalare quattrini ai sindaci di Grosseto. Ha dovuto rinunciare ad un arbitrato da 504mila euro l’ex consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi, però l’appartamento al Colosseo comprato a prezzi di favore è ancora suo e certo potrà consolarsi se per fare il ministro ha dovuto rinunciare a 504.367 euro di reddito (2010) per appena 205.915,54 euro di quest’anno.
Sapete quanto guadagna un professore universitario? Certo non i 402mila euro e spiccioli che dichiara il ministro Elsa Fornero, che per arrivare a via Flavia ha detto addio ad un gettone da parte di Banca Intesa di oltre 200mila euro. E se i 199mila euro da ministro non bastano potrà sempre rifugiarsi a Courmayeur, nota località dove svernano i pensionati esodati e tutti coloro che il ricongiungimento dei periodi previdenziali (già versati) lo dovranno pagare di nuovo. E l’ammiraglio di Paola? Sta già facendo gli scatoloni ma con 369.142 euro nel 2010, per salire al più alto grado della difesa ha dovuto rinunciare a 170mila euro. Ma vuoi mettere la soddisfazione? Dicono che oggi esiga il lei - per il grado di ministro conquistato - anche da paricorso e ammiragli di pari o maggiore anzianità, roba da far incrinare la bandiera di guerra. Resta da chiedersi come facciano a campare gli altri. C’è anche chi vorrebbe lanciare una raccolta fondi. Non a caso il più povero dell’equipe Monti è uno che con la povertà va a braccetto da decenni. Il patron di Sant’Egidio Andrea Riccardi (ex docente in pensione), con appena 120mila euro di reddito nel 2010 è uno dei pochi che da ministro guadagna più che da semplice cittadino (l’emolumento stimato è di 199.778 euro). Se poi Vittorio Grilli, che vuole tagliare con il machete, intende comportarsi come hanno fatto con lui - che però ha espugnato la scrivania di Quintino Sella - tiamo freschi: da direttore generale del Tesoro incassava 518.978 euro. Da titolare di via XX Settembre arriva forse a 200mila. Un bel taglio di oltre il 50%. Gli italiani pregano che non voglia dare l’esempio...
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