domenica 23 dicembre 2012
La conferenza del salvatore
Chi avesse ancora qualche dubbio sul ruolo politico, e non più tecnico, di Mario Monti nella campagna elettorale, l'ha sicuramente accantonato dopo aver ascoltato la conferenza stampa di fine anno. Dopo essersi arrogato il merito di aver "salvato" il sistema Italia dalla crisi economica e di aver ridato al Belpaese credibilità agli occhi dell'opinione pubblica internazionale, il Professore è passato ad attaccare Silvio Berlusconi e il Pdl e, quindi, a presentare il "manifesto" da sottoporre al prossimo governo. Non c'è stato alcuno spazio per i mea culpa. Ad ascoltare le parole di Monti sembra che in Italia sia tutto rose e fiori, che effettivamente la crisi sia passata e che gli indicatori economici siano tornati a sorridere. Non una parola sulla disoccupazione da record, sul debito pubblico che è balzato oltre i 2mila miliardi di euro, sulla pressione fiscale che ha raggiunto i massimi storici. Dopo tredici mesi di lavoro, 401 giorni per l'esattezza, il premier dimissionario si è presentato agli italiani assicurando che l'emergenza finanziaria è superata senza la strettoia degli aiuti dell’Ue e del Fondo Monetario Internazionale. "Era così precaria la situazione dell’Italia nel novembre 2011, eravamo circondati da una così profonda diffidenza", ha detto il Professore per poi citare le parole pronunciate da Alcide De Gasperi alla Conferenza di Parigi nel 1946: "Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me". Così, con un esagerato paragone alla condizione italiana dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Professore si è lanciato in un auto incensamento del proprio operato a Palazzo Chigi e dei tecnici al governo senza, tuttavia, nascondere l'aiuto apportato dalla maggioranza che lo ha sostenuto in questi mesi e il fastidio che ha provato quando il segretario del Pdl Angelino Alfano ha sfiduciato l'esecutivo per le politiche economiche recessive intraprese.
Subito dopo, Monti è passato a illustrare il "manifesto" per l'Italia. Una sorta di agenda che, punto per punto illustra le riforme e gli interventi che il prossimo governo dovrà realizzare nei primi cento giorni di legislatura. Una sorta di memorandum che punta a rilanciare la crescita, snellire la macchina burocratica e cambiare profondamente la macchina politica. Il primo punto, va da sé, è la strenua difesa delle politiche avviate dai tecnici. "È necessario non distruggere i sacrifici, non dissipare quello che con grande fatica e con capacità di sopportazione che lascia pensare che i nostri cittadini abbiano capito cosa stavamo facendo e chiedendo loro", ha spiegato il Professore citando un paio di esempi di modi sicuri per dissipare questi sacrifici: "sottrarsi alle linee guida dell’Europa" e "promettere di abolire l’Imu". Lanciando una stoccata a Berlusconi, che nei giorni scorsi aveva promesso di abolire l'imposta sulla casa, Monti ha spiegato che togliere l’Imu "senza altre grandissime operazioni di politica economica" obbligherà, quanto prima, a dover mettere una tassa doppia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Agenda ERGA OMNES, l'ha chiamata. E cioè "per tutti". Da quando gli hanno rinfacciato di esprimersi sempre con parole in Inglese si è messo a parlare latino, questo Robot!
Ho assistito alla conferenza stampa. Non un cane di questa stampaglia che gli abbia fatto una domandina scomoda sulla MPS e i soldi dell'IMU che sono finiti lì.
Servi prezzolati, tutti quanti!
in verità vi dico...
fra poco parlerà in veste di padreterno
Un ometto. Piccolo piccolo. Saccente, superbo e rancoroso. Privo di senso dell'umorismo e consapevolezza dei propri limiti. Falsamente autoironico, ma in realtà solo sarcastico, ovviamente verso gli altri (il sarcasmo, a differenza dell'ironia, non è mai "auto"). Da persone così non può venire niente di buono, e spesso ne viene del male.
Ma noi l'avevamo già capito un anno fa. Solo che noi siamo quelle che di politica non capiscono niente.
Nessie, anche io ho assistito solo un pò alla conferenza stampa. Già, non uno che gli abbia chiesto di mps e poi, sinceramente, quel poco che sono riuscita a vedere mi ha fatto venire il voltastomaco.
Maria Luisa, eggià, Dio è lui.
Nico, si, lo dicevamo che era una bestia. Ma noi siamo moralmente inferiori, populiste e pure nazionaliste.
Eppure mi ha fatto schifo ugualmente assistere a quel macabro teatrino.
Ops, leggo inoltre dal corserva che: Un richiamo, infine, alle donne: «Per la crescita e l'equità ci vuole un salto di qualità nel modo in cui le vediamo. Un Paese senza figli non guarda al futuro» esorta Monti.
... con tutte le tasse che ha messo, pretende pure che facciamo figli come conigliette? E chi li mantiene poi i figli se lo stato pensa a mantenere solo i figli degli immigrati? Ma che vada al diavolo.
Un Paese senza figli ovvero senza schiavi pronti all'uso. Un Paese un pò meno bestialmente sovraffollato quindi un pò meno bestialmente disordinato e con i nervi a fior di pelle. Un Paese senza pagatori di tasse e poi devi costringere gli immigrati a pagartele e mi viene da ridere solo a pensarci.
Eheheh, fa ridere pure me. Se SOLO quel cretino riuscisse a pensare che milioni di euro a nero vanno direttamente nei paesi da dove arrivano gli immigrati e l'italia di quei soldi non ne raccoglie manco una minima parte. Si, fa tanto tanto ridere.
Posta un commento