sabato 8 dicembre 2012
Bilderberg, la mano dall'alto... e la resurrezione (pericolosissima) dei populismi
Un’inquietante "mano dall’alto". Giarda è convinto che lui e i colleghi godano di raccomandazioni molto in alto di Salvatore Tramontano
Lassù qualcuno li ama. Giarda non assomiglia certo a Paul Newman ma si è convinto che lui e i suoi colleghi di governo godano di raccomandazioni molto in alto. L’illuminazione arriva sotto la neve, mentre si incammina per andare alla prima della Scala. Va in scena il Lohengrin di Wagner, un altro eroe fragile con santi in paradiso. E lui, Giarda, se ne esce con questa, battuta: «Che fine farà il governo? In Lohengrin c’è un aiuto dall’alto. Succederà anche ora». Oddio, sarà che è quasi Natale, sarà la fine del mondo, ma qui c’è aria di miracoli. Lohengrin è il cavaliere del cigno, l’angelo custode del Santo Graal, un personaggio da leggenda medioevale. Lì l’aiuto insperato è chiaro. Si sa da chi arriva. Giarda invece a chi si riferisce? Anche lui a Dio? A Giove capitolino? Al Papa? All’Europa? Alla setta dei sette savi? Al mago Otelma o alla moviola? Ai soliti mercati? Mica si capisce. Il ministro dovrebbe essere più chiaro. Perché una cosa è certa. Il governo moribondo, diciamo pure quasi morto, spera di arrivare caracollando fino alle porte della primavera. Si sussurra di elezioni a marzo. Allora l’enigma è facile da spiegare. Il protettore sta in alto, ma relativamente. Sta su un colle di Roma e forse si chiama Giorgio. Napolitano. È lui il dio dei tecnici.
Monti: "Non sono preoccupato: situazione gestibile". La crisi di governo non preoccupa il premier, che però avverte: "Vigilare contro risorgere dei populismi" di Lucio Di Marzo
Bisogna "essere molto vigili contro ogni nazionalismo e populismo, che sono molto visibili anche in Europa". Impegnato nei lavori della World Policy Conference di Cannes - e interrogato sull'assegnazione del Nobel all'Unione Europea - il premier Mario Monti rimette in campo uno dei suoi refrain sull'Europa. Il primo ministro tira fuori dal cilindro un discorso molto simile a quello che già aveva pronunciato a settembre, quando al Workshop Ambrosetti di Cernobbio si era detto molto preoccupato del rischio che "si producano grandi, crescenti e pericolosi fenomeno di rigetto e di antagonismo" in Europa. "Non bisogna dimenticare che l’Europa trova la sua forza in se stessa - ha spiegato il presidente del Consiglio - né dimenticare che le tensioni ed i conflitti possono sempre risorgere. E bisogna dunque essere molto vigili contro ogni nazionalismo e populismo, che sono molto visibili anche in Europa". Sul fronte interno, al premier la possibile crisi di governo non preoccupa affatto. "Mi sembra una situazione gestibile nella normalità della vita democratica di un Paese", commenta, mettendo in evidenza che "quest'anno abbiamo fatto passi avanti che altri Paesi hanno considerato di fare ma che non hanno fatto", mettendo in campo "riforme strutturali che nè centrodestra nè centrosinistra avrebbero potuto fare da soli". Passi che hanno comportato sacrifici. Ma "la lotta all’evasione fiscale ripagherà i cittadini. Speriamo che vi sia la stessa attitudine anche in altri Paesi europei davanti alle riforme adottate in Italia".
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1 commenti:
la mano dall'alto è arrivata...
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