giovedì 18 ottobre 2012
Ornaghi il tecnico e la Melandri...
ROMA - Allora è confermato. Giovanna Melandri, ex ministro per i Beni e le attività culturali nei due governi D’Alema tra il 1998 e il 2001, è il nuovo presidente della Fondazione del Maxxi, il museo dell’arte contemporanea del XXI secolo. Lo ha deciso mercoledì il ministro attuale, Lorenzo Ornaghi, che martedì prossimo spiegherà le ragioni della scelta in una conferenza stampa accanto alla stessa Melandri. Torna dunque al Maxxi l’ex ministro che indisse il concorso internazionale che poi portò alla scelta del progetto di Zaha Hadid. Ma la nomina ha scatenato un diluvio di polemiche politiche, soprattutto dal centrodestra.
PDL: «UN AUTENTICO FUOR D'OPERA» - Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera: «Quello che ha fatto il ministro Ornaghi ha dell'incredibile. Ho la massima stima per l'onorevole Melandri, ma proprio per questo e per il riconoscimento della sua caratterizzazione politica molto marcata certamente reputo la nomina fatta da Ornaghi un autentico fuor d'opera». Il presidente dei deputati dell’Udc, Gian Luca Galletti: «Fermo restando il rapporto di stima nei confronti dell'onorevole Giovanna Melandri, riteniamo del tutto inopportuna la scelta del ministro Lorenzo Ornaghi di nominare la collega alla presidenza del Maxxi di Roma. In una condizione normale non dovremmo neanche spiegarne le ragioni e per questo siamo sorpresi»
SEL: «PROBLEMA COMPLICATO» - Critiche anche da sinistra, per esempio dal leader di Sel, Nichi Vendola: «Ho stima personale per Melandri, ma la sua nomina alla presidenza del Maxxi è un problema stilisticamente complicato da digerire. Non si è trattato di un bel gesto da parte del governo». Dello stesso tenore le contestazioni di Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione di Italia dei Valori: «Stimo Giovanna Melandri, e proprio per questo spero che comprenda che la sua nomina è un errore politico. Nella sua esperienza politica e parlamentare Melandri ha infatti acquisito sicuramente competenze in materia di politica culturale. Ma l'errore compiuto dal ministro Ornaghi sta nell'opacità del metodo scelto».
PD: «CARATURA INTERNAZIONALE» - Il Pd invece difende la scelta. Luigi Zanda, vicepresidente dei senatori del Pd: «Roma può oggi festeggiare la nomina di un presidente che ha tutte le doti per far grande il Maxxi, la più importante galleria pubblica di arte contemporanea della Capitale. La nascita del Maxxi si deve al lavoro di Giovanna Melandri, alla sua esperienza e alla sua consistente caratura internazionale». A dir poco gelido, invece, il responsabile Informazione e cultura del Pd, Matteo Orfini: «Come più volte ribadito il Partito democratico era contrario al commissariamento del Maxxi. Non c'erano ragioni per interrompere la gestione professionale e innovativa garantita da Pio Baldi, tanto che in più di un'occasione abbiamo chiesto si ripartisse da lì. Le scelte del ministro sono state prese in totale autonomia e il Partito democratico le ha apprese a cose fatte». Assai positive, al contrario, le opinioni degli addetti ai lavori. Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori: «Esprimiamo la nostra soddisfazione per la nomina dell'onorevole Giovanna Melandri a presidente del Maxxi con la quale ci congratuliamo per il nuovo prestigioso incarico».
Paolo Conti
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