martedì 16 ottobre 2012
Blabla...
«Non ci sono provvedimenti incisivi per la ripartenza, in particolare per quanto riguarda ricerca, innovazione e infrastrutture». Così il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi a margine dell'Assemblea degli imprenditori del Verbano-Cusio-Ossola.
IRPEF - «Ci sono segnali positivi, altri meno. La riduzione dell'Irpef, per esempio, è un fatto positivo, va bene per le famiglie ma non per le imprese» dice ancora Squinzi. «Quando siamo stati ricevuti dal governo - aggiunge - il provvedimento c'era stato presentato in modo diverso. Stiamo valutando il testo presentato in queste ore con le tabelle». Poi, altre luci e ombre: «Il governo ha iniziato a operare bene per ridurre lo spread che comunque resta ancora alto» sottolinea Squinzi. Poi invita il governo «a completare provvedimenti adeguati come la Spending Review, la legge di stabilità, la semplificazione e la minirevisione del titolo V». «Il tempo è poco - dice il presidente di Confindustria - fra tre mesi il governo ha esaurito il suo compito. Portare a compimento i provvedimenti varati sarebbe già un discreto segnale».
LAVORO - Squinzi commenta anche l'apertura del ministro Elsa Fornero sulla flessibilità dei contratti a termine: «Ci fa piacere che il ministro sia disponibile a rivedere parte degli accordi sulla riforma del lavoro. Vediamo come si realizzerà questa disponibilità. Mi raccomando i tempi rapidi». «La signora Fornero - aggiunge il presidente di Confindustria - ci ha sempre parlato di sei mesi. Noi auspichiamo 30-40 giorni».
FIAT - Un intervento, infine, anche sull'incontro tra l'ad della Fiat Sergio Marchionne e i sindacati, in particolare sulla conferma della non chiusura di stabilimenti. «Se è vero lo valuto positivamente - dice Squinzi -. In questo momento ci sono molti annunci dalle imprese. Preferirei meno annunci e più cose concrete». «Non dimentichiamo - aggiunge - che si era anche parlato di 20 miliardi di investimenti per il piano Fabbrica Italia, di cui poi si è persa traccia».
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1 commenti:
"Ricerca, infrastrutture"...ovvero dateci un sacco di soldi gratis, che noi fottiamo, distruggiamo, falliamo e apriamo in Cina. Gli imprenditori italiani in molto casi non sono imprenditori.
Qui di ragioni non ce ne sono.
Qui è una gara Infame&PiùInfame.
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