Roma - Otto euro di risarcimento per ogni giorno trascorso in carcere in «condizioni disumane». Con il voto di fiducia (il numero 17) il Senato converte in legge il decreto sul sistema penitenziario che, oltre agli indennizzi per i detenuti, contiene una stretta sulle misure cautelari, un aumento del numero di magistrati di sorveglianza e agenti penitenziari, interventi che riguardano il settore minorile. Il testo, già approvato dalla Camera, completa il pacchetto di norme per affrontare il sovraffollamento delle celle, che ha portato alla condanna dell'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo, con la sentenza «Torreggiani».
Il governo tira un sospiro di sollievo dopo i 162 sì a palazzo Madama (39 no ed un astenuto) e il ministro della Giustizia Andrea Orlando invita a riflettere su quanto avrebbe pesato per il nostro Paese una nuova condanna per violazione dei diritti umani, proprio quando si apriva il semestre di turno di presidenza dell'Ue. Ma le polemiche non mancano, anche per il nuovo ricorso al voto di fiducia. La Lega che accusa l'esecutivo di stare «dalla parte di Caino», il M5S vede nel decreto solo un «indulto mascherato» e anche qualcuno del Pd parlano di norma «perfettibile», di migliori soluzioni da trovare nell'ambito di quella «riforma organica della giustizia» di cui parla Orlando, ora che l'emergenza è stata tamponata e continua a diminuire il numero dei detenuti: scesi a 54.414 quando a giugno erano oltre 58mila e la capienza sarebbe di 49.402 posti. Ai senatori del Carroccio, che distribuiscono finte banconote da 8 euro e ai grillini che protestano, il Guardasigilli risponde che è ingiusto parlare di «paghetta» ai detenuti, che non ci sono amnistie striscianti e che deve diminuire «il tasso di propaganda» per affrontare insieme i gravi problemi del settore. Oltre ai soldi per chi è già fuori sono previsti sconti di pena per i detenuti : se la pena è ancora da espiare è previsto un abbuono di un giorno ogni 10 passati in celle sovraffollate. Fino al 2016 per i risarcimenti saranno disponibili 20,3 milioni di euro.
C'è poi il divieto del carcere per chi va incontro ad una pena non superiore ai 3 anni: il giudice, per esigenze cautelari, potrà applicare solo gli arresti domiciliari, salvo che manchi un luogo idoneo. Ma vengono esclusi gli accusati di delitti ad alta pericolosità sociale, come mafia e terrorismo, rapina ed estorsione, furto in abitazione, stalking e maltrattamenti in famiglia e ribadito il divieto assoluto di carcere preventivo e domiciliari nei processi che si chiuderanno con la sospensione condizionale della pena. Quanto ai minori, le norme di favore sui provvedimenti restrittivi si estendono a chi non ha ancora 25 anni, mentre oggi era 21. Sempre che il giudice non ritenga gli interessati socialmente pericolosi. Non sarà più necessaria la scorta per chi lascia il carcere e va ai domiciliari, salvo esigenze processuali o di sicurezza. Se l'organico dei magistrati di sorveglianza è scoperto di oltre il 20 per cento, il Csm in via eccezionale destinerà a questo ruolo anche i giudici di prima nomina. È anticipata al 31 luglio la scadenza del commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria. Gli agenti penitenziari aumentano di 204 unità, con meno ispettori e più agenti. Per due anni vietati comandi e distacchi del personale Dap presso altri ministeri o amministrazioni pubbliche.
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