"Ed ecco a voi il telepresidente del consiglio che vi annuncia in diretta tutte le iniziative del governo: buone intenzioni, nel migliore dei casi, di cui è lastricato il pavimento dell'inferno, a cui non seguono i decreti attuativi senza per questo dare spiegazioni di sorta. Il cittadino teledipendente ode, approva e dimentica, il paese affonda e Renzie sorride e fa le battute che ha letto su topolino... sempre in tv".
"Così diceva Renzi il 23 luglio all'inaugurazione dell'autostrada Brebemi: "Noi possiamo mettere in campo una operazione sulle infrastrutture che puo’ liberare da settembre 43 MILIARDI DI EURO. Soldi pompati nell’economia italiana soltanto con la rimozione di ostacoli”. Chiaro? dai 43 miliardi promesse da Renzi per le infrastrutture siamo scesi a 3,8 miliardi! Questo spara annunci ridicoli che i media riportano a gran voce ma che poi fanno cadere nel dimenticatoio evitando di ricordarli".
""I lavori di ristrutturazione in casa si potranno fare senza chiedere l'autorizzazione edilizia". Un condono praticamente..."
"inoltre i 3,8 erano già stati messi in conto da governi precedenti"
"Vai Bomba, esagera! Racconta agli italiani che saremo i primi ad arrivare su Marte."
"Non era una riforma al mese... il cavallo di battaglia del premier?"
"Bravo Renzi, visto che di cemento a deturpare coste e paesaggi ce n'era poco, hai pensato bene di metterne dell'altro... capisco, ai palazzinari va dato il bocconcino; intanto scuole fatiscenti e ferrovie per pendolari da terzo mondo possono aspettare. Ormai abbiamo capito l'andazzo: promettere mari e monti e continuare con la solita solfa. Dammi retta, autorottamati."
Come da anticipazioni del ministro Maurizio Lupi, il decreto Sblocca Italia uscito dal Consiglio dei ministri venerdì sera è più che altro uno “sblocca burocrazia”. Tradotto: le risorse messe in campo dai 50 articoli sono ridotte all’osso. Per le infrastrutture il governo di Matteo Renzi è riuscito a trovare, raschiando il fondo del barile (Fondo sviluppo e coesione e fondo revoche), solo 3,8 miliardi. Ben lontano dai 43 evocati da Renzi all’inizio di agosto, cifra che peraltro nessuno in conferenza stampa ha ricordato. Anzi, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a precisa domanda ha risposto: “Non lo so”, anche se “riteniamo possano essere significative”. Zero euro sono destinati alla banda larga, per la quale è prevista solo la defiscalizzazione al 50% (alla vigilia si ipotizzavano sgravi fino al 70%) degli investimenti nelle “aree bianche” a fallimento di mercato, dove cioè senza incentivi non sarebbe redditizio l’investimento privato. E salta la prima sforbiciata alle partecipate degli enti locali, contenuta nel piano presentato dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli il 7 agosto e prevista nelle bozze circolate in questi giorni: tutto rimandato alla Legge di stabilità, spiega Lupi. Così come la proroga dell’ecobonus del 65% per le riqualificazioni energetiche, su cui però, ha garantito Renzi, il governo ”si impegna”. Stesso discorso per l’incentivo fiscale destinato a chi compra casa per affittarla a canone concordato. Ok definitivo, invece, al gasdotto Tap, che sarà ratificato a Baku (Azerbaijan) il 20 settembre. Infine c’è il ddl delega per il nuovo codice degli appalti: “Avremo le stesse regole in Italia come nel resto d’Europa: l’Italia ha il vezzo di ‘irrobustire’, e peggiorare, la normativa Ue. Siamo noi che abbiamo inserito troppe norme, con danno economico e mancanza di chiarezza”, ha spiegato il premier. Che ha anche promesso la conferma del bonus degli 80 euro “per i prossimi anni per undici milioni di italiani”.
Dieci mesi di tempo per far partire i cantieri delle opere finanziate - I 3,8 miliardi sono destinati alle “opere cantierabili da subito”, tra cui l’Alta velocita-Alta capacità Napoli Bari per cui, dice Lupi, “sono stati già stanziati 4,4 miliardi” su 6,7 di valore totale, e la ferrovia Palermo-Messina. I cantieri di entrambe le opere, è la “grande novità”, dovranno però partire entro l’1 novembre 2015 “pena la perdita del finanziamento”. Come già annunciato, l’ad del gruppo Fs Michele Mario Elia viene nominato commissario straordinario per supervisionare e, nei piani, velocizzare la realizzazione. Tra le opere che potranno usufruire di queste risorse anche la “linea C della metro a Roma, il completamento del passante ferroviario di Torino, la metrotranvia di Firenze, la metro di Napoli”. Sempre all’articolo 1 è previsto lo sblocco degli investimenti già stanziati per gli aeroporti di interesse nazionale, cioè Malpensa, Fiumicino, Firenze, Genova e Salerno, ”che per ‘n’ problemi vedono l’impossibilità di partire nella realizzazione”. L’intervento, secondo Lupi, vale “circa 4 miliardi”, anche se Renzi aveva parlato di 4,6.
Padoan non si sbilancia sulle risorse mobilitate: “Significative” – Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha commentato il contenuto del decreto dicendo che “stimola gli investimenti pubblici e privati, e lo fa sia mobilizzando risorse sia cambiando le regole e semplificandole”. Ma non si è sbilanciato sull’ammontare di risorse private che saranno mobilitate grazie al provvedimento: “Non lo so, ma riteniamo che possano essere significative”, è stata la sua risposta a un giornalista in conferenza stampa. Quanto all’impatto netto sulla finanza pubblica, “è pari a zero” perché gli interventi “sono a piena coperture, quindi non stiamo peggiorando la finanza pubblica”.
Spazio alle priorità dei sindaci – “Le 1.617 mail ricevute dai sindaci”, ha detto ancora il presidente del Consiglio, “ricevono risposta”. Il riferimento è alle priorità indicate dai primi cittadini, che hanno chiesto soprattutto, ha spiegato Renzi, “‘Dammi spazio nel patto di stabilità’, e diciamo sì. ‘Dammi denari’, e se riesco te li do subito. ‘Aiutami perché ho la sovrintendenza che blocca dei lavori’. e ci impegniamo a convocare una conferenza dei servizi per sbloccare la situazione”.
Per le ristrutturazioni in casa solo comunicazione edilizia – Chi vuole fare lavori di ristrutturazione in casa non dovrà richiedere l’autorizzazione edilizia: sarà sufficiente una semplice “comunicazione edilizia all’amministrazione” e “immediatamente il cittadino ha il diritto di fare tutti i lavori che vuole in casa propria”.
Favorito l’accesso alle defiscalizzazioni per investimenti in project financing – Viene poi allargata la possibilità di accedere a defiscalizzazioni Irap e Ires per gli investimenti in infrastrutture previsti da contratti di partenariato pubblico privato e project financing. Cioè le opere pagate da privati che in cambio ottengono la gestione del progetto, con relativi incassi, per un certo numero di anni. “Abbiamo abbassato da 200 a 50 milioni il tetto per cui opere strategiche vi possono accedere”, ha spiegato Lupi.
Renzi a Baku per il via libera al Tap – Il 20 settembre Renzi sarà a Baku, in Azerbaijan, per il via libera al Trans adriatic pipeline (Tap), che è stato definitivamente sbloccato dal Cdm. Il gasdotto da 10 miliardi di metri cubi, che dalla fine del 2019 trasporterà il gas azero in Italia approdando in Puglia, dovrebbe servire per far fronte a problemi di approvvigionamento del gas russo. Ma cittadini e enti locali del Salento sono contrari all’approdo in provincia di Lecce.
Modifiche alle norme sulla Cdp – Renzi ha anche annunciato “modifiche alle norme della Cassa depositi e prestiti che a questo punto è dotata di regole come quelle degli altri Paesi europei”. “Estensione della garanzia per investimenti alle imprese”, il titolo della relativa slide. Padoan non ha spiegato molto di più, limitandosi a parlare di una “estensione del perimetro di azione” della Cassa “sia dal punto di vista della dotazione sia per quanto riguarda i settori d’intervento”. Cambiare le regole, ha sottolineato il ministro, non è irrilevante, come dimostra il successo dei minibond, che hanno raccolto sottoscrizioni per 1 miliardo in due mesi dopo l’intervento con il dl Competitività. Con lo Sblocca Italia, ha confermato il ministro, arriveranno anche nuove misure per la finanza per la crescita per facilitare l’emissione dei project bond. E si punta poi a “facilitare l’attività delle società immobiliari quotate anche per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico”.
Sostegno al made in Italy – Dal Cdm esce anche un pacchetto per il sostegno al made in Italy con particolare attenzione all’agroalimentare, al marchio unico e al contrasto all’Italian sounding) con cui si punta, ha spiegato il ministro dello Sviluppo Federica Guidi, a “un aumento di un punto del pil nel triennio 2015-2017″. Il piano prevede un pacchetto di “iniziative legate al supporto per l’internazionalizzazione”, in particolare delle pmi. “Il nostro obiettivo è di avere altre 20mila imprese esportatrici” rispetto al bacino attuale di 70.000 aziende che vendono oltre i confini nazionali. Il che dovrebbe fruttare “50 miliardi di export in più nei tre anni”.
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