«Noi non sapevamo che avesse quei precedenti penali» da serial killer,«per noi era un rapinatore». Il direttore del carcere genovese di Marassi, Salvatore Mazzeo, si difende così in un’intervista alla emittente ligure Primocanale, dopo la fuga di Bartolomeo Gagliano, il pluriomicida evaso martedì durante un permesso premio. «Abbiamo valutato Gagliano in base al fascicolo di reato per cui era detenuto, che risale al 2006 e lo indica come rapinatore».
L’EVASIONE - E’ l’alba di mercoledì quando Gagliano ferma un panettiere a Savona, minacciandolo con una pistola, e si fa portare in auto a Genova, dove doveva rientrare in carcere - a Marassi - entro le 9.00, dopo un permesso premio trascorso nella sua città di residenza per visitare la madre. Ma ha fatto perdere le sue tracce. Nato in Sicilia nel 1958, residente a Savona, l’uomo è stato condannato per tre omicidi - due prostitute e un omosessuale - tra il 1981 e il 1989. Non è alla sua prima evasione. Ora, fanno sapere gli inquirenti, è «ricercato in tutta Italia».
DECISIONE IMPROVVISA - La fuga sarebbe stata decisa all’improvviso, visto che , dopo aver lasciato Marassi, domenica, lunedì Gagliano era tornato a Genova per una visita al Dipartimento di salute mentale di Genova programmata da tempo, dato che l’uomo era stato più volte riconosciuto seminfermo di mente.
RAPIMENTO E FUGA - Erano circa le 6 quando Gagliano ha bloccato il commesso mentre stava ultimando le consegne per conto del panificio. Sotto la minaccia di una pistola, lo ha costretto a risalire in auto per recarsi a Genova. Prima di partire, però, ha caricato in auto tre borse. Giunti a Genova, Gagliano ha fatto scendere il commesso in via De Marini e si è allontanato con l’auto. Le indagini sono condotte dal Commissariato di Cornigliano.
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