venerdì 8 gennaio 2021

La dittatura dei social

 Spazi ristretti


Non è un uomo di destra a sostenere che la decisione di sospendere Donald Trump da Facebook sia "pazzesca", è Massimo Cacciari. "C'è un problema di fondo, che è al di là e al di fuori di Trump. E' inaudito che imprenditori privati possano controllare e decidere loro chi possa parlare alla gente e chi no....Che sia l'imprenditore a farlo, che è il padrone di queste reti, è una cosa semplicemente pazzesca. E' uno dei sintomi più inauditi del crollo delle nostre democrazie. Non c'è dubbio alcuno. Perché come oggi è Trump, domani potrebbe essere chiunque altro, e lo decide Zuckerberg. E' una cosa semplicemente pazzesca". Il problema di fondo, per citare Cacciari, è che Facebook è diventato, è, a tutti gli effetti, un potere politico e come tale si comporta. Si è deciso, è stato deciso, che il Presidente degli Stati Uniti non abbia diritto di esprimersi. Hanno deciso di oscurarlo neanche fosse Adolf Hitler, quando proprio su Facebook, tanti piccoli Hitler continuano ogni giorno a vomitare il loro odio antisemita e a invocare la distruzione di Israele. 


“Il pericolo non è Trump, il pericolo è chi, in nome della propria personale concezione del bene pubblico ha deciso di silenziare chi non la pensa come lui. Gli Awomen sono adesso al potere negli Stati Uniti, e ci resteranno per i prossimi quattro anni protetti dai giganti dell'informazione e dell'imprenditoria. I tempi che verranno, che sono già quelli in corso, saranno e sono i tempi dell'erosione della nostra libertà di pensiero, di chiunque osi pensare che la sinistra non ha e non può avere il monopolio della verità e del progresso. Doveva esserci un'autorità ovviamente terza, di carattere politico che decide se qualche messaggio che circola in rete è osceno, come certamente sono quelli di Trump". E' l'opinione di Massimo Cacciari, filosofo, professore ed ex sindaco di Venezia, che interviene con l'Adnkronos sulle polemiche che ha suscitato l'eliminazione dei post di Trump da parte di Twitter e la sospensione dell'account da parte di Facebook, Instagram e altri social in seguito all'assalto al Congresso.


Niram Ferretti

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