sabato 16 febbraio 2013

Il criminale superpartes... nessuna ingerenza, nooo


«È palesemente infondato e del tutto gratuito parlare, a proposito della visita del Presidente della Repubblica a Washington, di «ingerenza» nella campagna elettorale». Il presidente della Repubblica Napolitano replica con una nota alle accuse rivoltegli da parte di Lega e Pdl, di ingerenza nella campagna elettorale. Ancora questa mattina Alessandra Mussolini, del Pdl, ha fatto sapere di disconoscere Napolitano da presidente della Repubblica, ed il segretario della Lega Roberto Maroni bollava l'atteggiamento di Napolitano come «di parte» e lo invitava a star «fuori dalla campagna elettorale».

LA NOTA - «L'incontro con il presidente Obama si è aperto con brevi dichiarazioni dinanzi a stampa e tv: il presidente degli Usa ha ribadito il suo ben - scrive il Quirinale - noto apprezzamento per i progressi compiuti dall'Italia, e al presidente Napolitano è sembrato giusto sottolineare che essi erano stati possibili grazie al sostegno parlamentare di diverse e opposte forze politiche», prosegue la nota. «Più tardi, in conferenza stampa con i giornalisti italiani, il Capo dello Stato ha rilevato come da qualche parte si sia passati dal sostegno ai provvedimenti del governo a giudizi liquidatori - si legge ancora - Rispetto alle forze in campo nella competizione elettorale in Italia, il presidente Obama si è astenuto da qualsiasi apprezzamento nei confronti di chiunque. Non solo in pubblico, ma anche nel colloquio a porte chiuse, si sono tenuti comportamenti assolutamente impeccabili».

MARONI - Chi non getta acqua sul fuoco delle polemiche è Roberto Maroni, che interpellato a margine dell’accordo sulla macroregione del nord a Sirmione, riguardo alle polemiche sulle parole dal capo dello Stato ha rincarato la dose: «Io penso che il presidente della Repubblica debba stare fuori dalla campagna elettorale. Non posso impedirgli di parlare, ci mancherebbe altro, però ogni cosa che dice in questo senso si capisce da che parte sta, con chi è schierato, e questo per un presidente della Repubblica che ha fatto bene il settennato non è un bel finire il suo mandato». «Napolitano ha attaccato chi attacca Monti e, quindi, anche Bersani immagino...», ha proseguito Maroni, «perché Bersani non ha detto sempre cose positive su Monti». «Detto questo - ha concluso il segretario federale della Lega Nord - io ho già espresso il mio giudizio sulla vicenda Mps, quando Napolitano ha chiesto il silenzio stampa sullo scandalo: un cosa invereconda».

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