venerdì 15 giugno 2012
Però, resta in italia e gli paghiamo le terapie mediche...
In risposta alla magnanimità del rosso presidente della repubblica italica... il tizio, infatti è parte integrante e attiva del tessuto sociale e culturale italiano. O è il solito classico fenomeno isolato?
Macerata, 12 giugno 2012 - GAS, lattine di benzina e una cintura da kamikaze. Una bomba umana, pronta a farsi saltare in aria inneggiando a Bin Laden e maledicendo l’Italia e il fatto di non avere un lavoro. Sarebbe stato un botto senza precedenti quello tentato da un afghano di 24 anni a Macerata l’altra notte, se solo non fossero arrivate due volanti della polizia. Sarebbe bastata una sola volante in servizio, e forse l’epilogo sarebbe stato diverso. Ma grazie alle nuove disposizioni del questore Roberto Gentile gli agenti in giro erano quattro. Sono circa le 4.20 di venerdì quando arriva una chiamata al 113. È il compagno di appartamento del ragazzo afghano. Le due volanti si precipitano al civico 8 di contrada Pieve, una casa di campagna isolata. Dietro al cancello c’è Alizada Hismatullah. In mano ha un accendino, stretta intorno alla vita una cintura di contenitori pieni di liquido infiammabile e davanti un bombola di gas e otto lattine di benzina. Sia la bombola che le lattine sono avvolte in stracci imbevuti di benzina. Il ragazzo è fuori di testa, vuole farsi saltare in aria. Urla, inneggia ad Osama Bin Laden, ce l’ha con l’Italia, con gli italiani che non lo aiutano e col fatto che non ha un lavoro.
I POLIZIOTTI cercano di calmarlo. Ma ogni volta che tentano di avvicinarsi sono costretti a indietreggiare, perché lui apre la bombola e avvicina l’accendino. Si avanti così per mezz’ora, fino a quando l’afghano non decide di farla finita. A questo punto gli agenti tentano la mossa decisiva. Mentre due lo distraggono, gli altri due fanno il giro della casa e si accovacciano senza farsi vedere alle spalle del ragazzo. Lui intanto apre la bombola e da fuoco al gas. Le fiamme iniziano ad avvolgere gli stracci imbevuti di benzina intorno alla bombola. Gli agenti così gli piombano addosso, lo immobilizzano e gli tolgono l’accendino. Un secondo in più e sarebbero saltati tutti in aria. Il ragazzo però ancora non si calma continua ad inneggiare a Bin Laden. E non si calma nemmeno all’ospedale, dove poi è stato portato, tanto che c’è stato bisogno di sette, otto infermieri per sedarlo. Al momento sarebbe ricoverato al reparto di psichiatria dell’ospedale di Tolentino. Una settimana prima gli agenti lo avevano trovato dentro casa, con il corpo cosparso di alcool e l’accendino in mano. Quella volta riuscirono a calmarlo e dopo un breve ricovero al pronto soccorso fu rimandato a casa.
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2 commenti:
Linfa vitale per l'Italia...
Appunto, Johnny. Ma sai com'è... colpa del razzismo.
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