sabato 16 giugno 2012
Crescita difficile...
... e non a breve termine. Dice il criminale che no, non siamo usciti dalla crisi, anzi, ci siamo rientrati (semmai ne fossimo usciti con un solo piede) perchè se prima eravamo sull'orlo del cratere, ora il cratere s'è allargato... E intanto, il debito pubblico cresce in maniera esponenziale.
Alcuni commenti: "In sequenza e' andata e dobrebbe finire cosi': 1) gli stati specialmente l'italia si indebitano. 2) Qualcuno cambia le regole e i titoli di stato possono essere comprati dai fondi esteri e poteri cosidetti forti (anche usando i nostri soldi quindi geniali) 3) Tramite le borse e i suoi su e giu' si maneggia il mercato e si ripulisce la gente 4) Si aprono le frontiere a merci e persone quindi non si controllano nemmeno piu'le entrate e le uscite 5) Si crea ad arte una crisi perfetta e globale 6) Si ricattano gli stati ormai incatenati con spread e non spread 7) La banda dei sobri (Ocse, FMI e varie gangs) chiedono di rientrare e pretendono la vendita dei gioielli di famiglia ... al mercato 8) I sobri sono li per questo tutte le leggi sono state promulgate i mercati non sono controllati qualcuno diventera' ricco e la maggioranza sara' poverissima e non solo in italia. Sbaglio?
Effetti positivi se ci saranno ci saranno fra più di tre mesi, ci siamo tolti dall'orlo del baratro ma il baratro si è allargato e così siamo di nuovo sul medesimo orlo; agli italiani è permesso sperare ma sono caldamente invitati a non farsi illusioni; ieri la versione era che non c'è mai stata una fase uno e una fase due perchè il governo ha sempre pensato alla crescita, oggi invece la versione è che siamo entrati nella fase due ma questo non significa che si cominci a allontanare la crisi... Ma se le sparo io tutte queste baggianate, quanto mi danno? Mi accontento di un decimo dello stipendio di Monti e non ho nemmeno bisogno dell'ausilio di un governo e di un parlamento, riesco a inventarmi queste panzane anche da solo, anzi forse riuscirei a essere perfino un po' meno ridicolo...
No, asino che non sei altro. Con te e la tua ciurma di bucanieri in giro la crescita non sarà faticosa, semplicemente non ci sarà. Crescerà solo il numero di poveri!"
All'indomani del passaggio in Consiglio dei ministri del testo del decreto Sviluppo, il premier Mario Monti, presente all'inaugurazione del nuovo Vodafone Village a Milano, traccia una bilancio della situazione economica italiana. "Il governo è entrato nella fase due", sottolinea Monti. E "adesso coltiva la crescita". Ma crescere non sarà facile. Anzi, si tratterà "di un fenomeno che richiede molto molto tempo. A breve potrà esserci qualche effetto, ma non possono essere misurati su un mese o su un trimestre". Ma poi aggiunge: "Non voglio dare illusioni, né togliere speranze". La crisi economica? Non è ancora passata. È vero, "l'Italia si è spostata dall'orlo del precipizio, ma il cratere si è allargato e ora siamo di nuovo in crisi". Monti contesta quanti parlano dell'approvazione del dl Sviluppo come di un cambio di passo. La linea su cui si è mossi è anzi, a suo dire, di "assoluta continuità" rispetto all'operato del governo, "non c'è stato un cambio di agenda, un cambio di passo o di priorità, lavoriamo sempre per la crescita ma in un Paese con la finanza disastrata bisognava prima di tutto mettere in sicurezza i conti". Riguardo alle dismissioni presenti nel testo, il premier sottolinea l'opportunità di mettere in atto l'operazione in questo momento e non prima. Farlo prima di oggi sarebbe stato un errore, una mossa che i mercati avrebbero interpretato male. Discutibile l'idea di vendere a breve le aziende pubbliche: si perderebbe "la possibilità di fare un minimo di strategia industriale e in un momento in cui i prezzi sono così bassi". Il premier si è poi spostato a Bologna, per partecipare a un dibattito nell'ambito dell'iniziativa La Repubblica delle idee, realizzata dal quotidiano di Ezio Mauro. L'arrivo di Monti è stato accolto dalle proteste di centri sociali e collettivi bolognesi, che hanno organizzato due cortei di protesta. La polizia ha condotto alcune brevi cariche contro i manifestanti.
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