mercoledì 31 marzo 2021

I primi TSO

Ritengo che l’obbligo vaccinale per gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali sia giusto e necessario in un momento così decisivo per la campagna vaccinale e la lotta alla pandemia. Come chiarito nel decreto approvato dal Governo “la vaccinazione costituisce requisito essenziale all’esercizio della professione”. Si tratta della giusta soluzione normativa per sciogliere i nodi emersi nelle scorse settimane sulla questione. Il vaccino è il vero strumento efficace e sicuro per sconfiggere il virus e bisogna fidarsi della scienza per proteggere le persone a rischio. È chiaro che l’esempio di chi svolge professioni sanitarie sia necessario alla causa, oltre che obbligatorio per preservare da qualsiasi rischio i cittadini con i quali si viene a contatto. L’obiettivo del Governo rimane quello di vaccinare il maggior numero di persone in breve tempo per rendere immune l’intera popolazione e ritornare, finalmente, alla normalità.


Federico D’Inca’


Uno dei commenti in risposta: “Non sono sperimentali sti “vaccini"? Non è vietato obbligare qualcuno ad una terapia sperimentale? Non c'è il codice di Norimberga che definisce questo aspetto? Non c'è la convenzione di Oviedo sul consenso informato, che quindi posso rifiutare? Ma siete davvero convinti di quello che fate o non vedete l'ora di essere accusati di crimini contro l'umanità?”

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