venerdì 5 marzo 2021

Crimini dell’Unione europea

"L'Europa si prepari a un'era delle pandemie." Questo ha detto Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione UE, al Financial Times. Se la lobotomia attraverso i mezzi di propaganda non avesse fuso il cervello di milioni di cittadini, una simile frase avrebbe scatenato il putiferio. Cosa significa "era delle pandemie"? Non dovevamo "tornare alla normalità"? Non dovevamo "tornare ad abbracciarci"? Questi criminali hanno deciso che quella che stiamo vivendo ora è già la "nuova normalità". Ve lo dicono in faccia: non si torna indietro. Non ponetevi domande, è così e basta. Vi ricordate come vivevamo nel 2019? Bene, scordatevelo. La "nuova normalità" prevede una società sfilacciata fatta di individui ipocondriaci, sociopatici e iper controllati. Una poltiglia di molluschi impauriti e mansueti, a cui il sistema garantirà il minimo indispensabile per sopravvivere e continuare a consumare. La mortificazione di tutte le conquiste sociali e filosofiche fatte in Occidente. Un mondo mentalmente asettico. A questo va aggiunto il nuovo assetto economico che sta venendo imposto e che prevede la desertificazione delle PMI (o come la chiamerebbe Draghi: "distruzione creativa") ad uso e consumo delle multinazionali e delle grandi imprese. Il tutto sotto la cappa ideologica di una nuova religione spacciata per scienza. Il dubbio? Bandito. Esiste un solo verbo, quello dell'emergenza e del terrore, a cui si deve credere ciecamente, senza porsi alcuna domanda. Un credo inculcato sin da piccoli, come nei più classici regimi. La nuova normalità non ha nulla di normale. Ma la cosa più inquietante è che, ormai, una porzione consistente della popolazione lo ha già dimenticato.


Matteo Brandi

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