"In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi". Mentre l'Europa affronta la piuù grande emergenza migratoria degli ultimi anni, papa Francesco torna a chiedere di accogliere gli immigrati che stanno arrivando in Europa. E, durante l'Angelus, annuncia che "anche le due parrocchie del Vaticano accoglieranno in questi giorni due famiglie di profughi". "Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa - è l'appello lanciato da Bergoglio - ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma". Il Santo Padre si rivolge a tutti i vescovi d’Europa affinché "nelle loro diocesi sostengano questo mio appello, ricordando che Misericordia è il secondo nome dell’Amore: 'tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me'". Nel breve discorso pronunciato prima dell'Angelus, papa Francesco accusa i fedeli di essere spesso "ripiegati e chiusi in noi stessi" fino a creare "tante isole inaccessibili e inospitali" e rileva che "persino i rapporti umani più elementari a volte creano delle realtà incapaci di apertura reciproca: la coppia chiusa, la famiglia chiusa, il gruppo chiuso, la parrocchia chiusa, la patria chiusa". "Questo non è Dio - puntualizza - è il nostro peccato". Eppure, ricorda il Papa commentando l’episodio evangelico della guarigione del sordomuto, "all’origine della nostra vita cristiana, nel Battesimo, ci sono proprio quel gesto e quella parola di Gesù: 'Effatà! - Apriti!'". "Questo Vangelo - sottolinea il Santo Padre - ci parla anche di noi stessi".
domenica 6 settembre 2015
Poi c'è il Ber(C)oglione
Ma per entrare in vaticano, ci vogliono i documenti altrimenti si viene scacciati via. Tuttavia, restano le parole famose di Buzzi, quelle, valgono anche per il vaticano...
Papa Francesco: "Ogni parrocchia ospiti una famiglia di profughi". Durante l'Angelus Bergoglio torna a predicare la politica dell'accoglienza: "Ogni parrocchia ospiti una famiglia di profughi". Il Vaticano ne accoglierà due di Sergio Rame
"In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi". Mentre l'Europa affronta la piuù grande emergenza migratoria degli ultimi anni, papa Francesco torna a chiedere di accogliere gli immigrati che stanno arrivando in Europa. E, durante l'Angelus, annuncia che "anche le due parrocchie del Vaticano accoglieranno in questi giorni due famiglie di profughi". "Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa - è l'appello lanciato da Bergoglio - ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma". Il Santo Padre si rivolge a tutti i vescovi d’Europa affinché "nelle loro diocesi sostengano questo mio appello, ricordando che Misericordia è il secondo nome dell’Amore: 'tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me'". Nel breve discorso pronunciato prima dell'Angelus, papa Francesco accusa i fedeli di essere spesso "ripiegati e chiusi in noi stessi" fino a creare "tante isole inaccessibili e inospitali" e rileva che "persino i rapporti umani più elementari a volte creano delle realtà incapaci di apertura reciproca: la coppia chiusa, la famiglia chiusa, il gruppo chiuso, la parrocchia chiusa, la patria chiusa". "Questo non è Dio - puntualizza - è il nostro peccato". Eppure, ricorda il Papa commentando l’episodio evangelico della guarigione del sordomuto, "all’origine della nostra vita cristiana, nel Battesimo, ci sono proprio quel gesto e quella parola di Gesù: 'Effatà! - Apriti!'". "Questo Vangelo - sottolinea il Santo Padre - ci parla anche di noi stessi".
"In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi". Mentre l'Europa affronta la piuù grande emergenza migratoria degli ultimi anni, papa Francesco torna a chiedere di accogliere gli immigrati che stanno arrivando in Europa. E, durante l'Angelus, annuncia che "anche le due parrocchie del Vaticano accoglieranno in questi giorni due famiglie di profughi". "Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa - è l'appello lanciato da Bergoglio - ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma". Il Santo Padre si rivolge a tutti i vescovi d’Europa affinché "nelle loro diocesi sostengano questo mio appello, ricordando che Misericordia è il secondo nome dell’Amore: 'tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me'". Nel breve discorso pronunciato prima dell'Angelus, papa Francesco accusa i fedeli di essere spesso "ripiegati e chiusi in noi stessi" fino a creare "tante isole inaccessibili e inospitali" e rileva che "persino i rapporti umani più elementari a volte creano delle realtà incapaci di apertura reciproca: la coppia chiusa, la famiglia chiusa, il gruppo chiuso, la parrocchia chiusa, la patria chiusa". "Questo non è Dio - puntualizza - è il nostro peccato". Eppure, ricorda il Papa commentando l’episodio evangelico della guarigione del sordomuto, "all’origine della nostra vita cristiana, nel Battesimo, ci sono proprio quel gesto e quella parola di Gesù: 'Effatà! - Apriti!'". "Questo Vangelo - sottolinea il Santo Padre - ci parla anche di noi stessi".
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