sabato 5 settembre 2015

Ah, parla il bianconiglio appoggiato alla bianca parete...

No, giustamente la colpa è sempre dei populisti e nazionalisti. Mai di chi foraggia e di chi incassa su tali e strane migrazioni. Ah, a proposito del bambino sulla battigia... chissà perchè ci raccontano una storia un tantino diversa da ciò che probabilmente è...

Pure Mattarella ora dà lezioni: "L'Europa dei muri e dei veti insegue populismi e nazionalismi". Il capo dello Stato interviene a Cernobbio e sferza duramente Bruxelles: "Illusorio il tentativo di chiusura delle proprie frontiere" di Sergio Rame

"La logica emergenziale sta rendendo l’Europa più debole". E, invece, "la crisi non deve paralizzarci". In video collegamento con il Forum Ambrosetti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sale sul pulpito per fare una lezioncina sull'accoglienza e sferzare l'Unione europea accusandola di "inseguire populismi e nazionalismi". Secondo il capo dello Stato, l’Europa "si trova ora in un passaggio storico" e deve attrezzarsi. Da qui l'appello a raggiungere un'azione inserita "in una visione di lungo periodo adeguata". "L’immagine straziante del piccolo Aylan confligge con i valori dell’Europa e con il senso stesso di umanità". Parlando della crisi delle migrazioni, Mattarella dice che le "chiusure illusorie" di certi Paesi dell'Unione europea "smentiscono i valori della nostra civiltà". "Lo spettro che compare a volte in Europa è la paura - continua - e così facendo si innalzano muri e veti e si insegue e si alimentano nazionalismi e populismo". Indica, quindi, la sua ricetta per superare l'impasse dentro cui è scivolata l'Ue: "Servono regole comuni sul diritto d’asilo per superare con regole nuove e condivise l’accordo di Dublino". "È un’illusione immaginare che sospendere le regole di Schengen, o dare vita a un loro ambito di serie A o di serie B, possa garantire a una parte d’Europa la sicurezza se è minacciata - continua il capo dello Stato - il tentativo di chiusura delle proprie frontiere si sta rilevando, come era inevitabile, illusorio, a fronte delle dimensioni dei frutti migratori. Si tratta di un fenomeno di portata inedita con la prospettiva di flussi sempre più imponenti senza adeguate risposte strategiche". Ed è per questo che, accodandosi agli appelli di alcuni Paesi fondatori, anche Mattarella ha richiamato l'intera Unione ad "assumere un’azione comune ed efficace".

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