mercoledì 30 dicembre 2020

Sul vaccino

Volete vaccinarvi per il vostro elevato senso civico? Volete proteggere la vostra mamma anziana? Bravi, nobilissimo. Tuttavia, per vostra riflessione, il professor Filippo Festini, docente di infermieristica presso l'Università di Firenze, si è preso la briga di analizzare le scarne informazioni pubblicate dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA) sul cosiddetto “vaccino” (in realtà, terapia genica sperimentale) della Pfizer. Per chi ha fretta o fatica dopo la terza riga, riassumo i punti salienti:


- La cosiddetta sperimentazione si è limitata a 36mila persone in tutto, delle quali solo la metà (circa 18mila persone) è stata effettivamente vaccinata mentre l'altra metà ha ricevuto un placebo (ossia, una sostanza inerte: serve per verificare le differenze rispetto ai vaccinati).


- La durata media dell'osservazione dei soggetti è stata di appena 45 giorni – un mese e mezzo. Tutto ciò che succede a partire dal 46° giorno dalla vaccinazione è ignoto.


- Non è stata valutata la tossicità su esseri umani ma solo su ratti. La cancerogenicità invece non è stata valutata neppure sui ratti.


- Circa l'efficacia, su 1000 casi di Covid, con la vaccinazione se ne evitano 9, ma sopra i 75 anni d’età (ossia la fascia che avrebbe più bisogno di protezione) il vaccino è inefficace e potrebbe anche essere dannoso. Sotto i 12 anni non è mai stato somministrato a nessuno. Ovvero: il “vaccino” (in realtà, terapia genica sperimentale) ai bambini non si può dare, a chi servirebbe veramente non dà protezione o ne dà poca, e funziona discretamente solo nei soggetti col rischio minore.


In conclusione, l'unica nota confortante è che comunque in Italia la campagna vaccinale si risolverà come tutto ciò che è stato gestito da questi criminali assassini e inetti: in un sereno, costosissimo fallimento.


(Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.) 


Piergiorgio Molinari 


COMIRNATY, il vaccino antiCovid della Pfizer: ho letto la parte dei risultati della sperimentazione (pagg. 7-10) e mi sono messo le mani nei capelli. Ecco schematicamente quello che si evince da una prima lettura.


1- Lo studio non è ancora terminato. Dei 44mila reclutati, solo 36600 hanno per ora completato le 2 somministrazioni previste dal protocollo. In altre parole, il vaccino è stato autorizzato all’uso sulla base dell’80% dei dati. Il 20% mancante -e che arriverà in seguito- ha la potenzialità di determinare un dato finale completamente diverso, ad esempio dimostrare l’inefficacia del trattamento. Infatti, quando si fanno degli studi prospettici, si ritiene convenzionalmente che la perdita nel corso dello studio di più del 20% dei partecipanti iniziali renda i risultati finali non attendibili. Il Comirnaty, quindi, è a tutti gli effetti ancora allo stato sperimentale.


2- La durata dell’osservazione è incredibilmente breve. Sia i soggetti vaccinati che quelli non vaccinati sono circa 18mila. L’osservazione complessiva di ciascun gruppo è stata di circa 2200 anni/paziente. 1 anno paziente sono 365 giorni/paziente; 2200 anni/paziente sono 803mila giorni/paziente. Basta dividere per 18mila per accorgersi che ogni paziente è stato osservato in media per 45 GIORNI circa. In altre parole, qualunque affermazione venga fatta su questo vaccino (tossicità, effetti avversi, durata della copertura) che oltrepassi l’orizzonte temporale di 45 giorni è valida quanto le previsioni del mago Anubi. Con 45 giorni di osservazione, dire che la copertura sarà - ad esempio - di un anno è semplicemente un falso.


3- Non è stata valutata la tossicità su esseri umani (quello che di solito si fa nella fase 1) ma solo su ratti. La cancerogenicità invece non è stata valutata neppure sui ratti.


4- Il vaccino può essere somministrato solo a soggetti con almeno 16 anni di età. Sono stati reclutati anche bambini tra 12 e 16 anni ma ancora non ci sono dati. Sotto i 12 anni non è mai stato somministrato a nessuno.


5- Sopra i 75 anni d’età il vaccino è inefficace. Infatti l’intervallo di confidenza statistica dell’efficacia va da -13% a 100% ! Come dire che si accetta l’ipotesi che potrebbe anche fare male. Nella fascia 64-75 anni l’intervallo va da 53% a 99,8% cioè l’efficacia è molto incerta e potrebbe anche essere di poco superiore al 50%. Solo nella fascia 16-64anni l’efficacia ha un intervallo accettabile. In altre parole: ai bambini non si può dare; a chi servirebbe veramente non dà protezione o ne dà poca; e funziona nei soggetti col rischio minore.


6- Tra i vaccinati, hanno preso il Covid lo 0,046% dei soggetti. Tra quelli che hanno ricevuto il placebo, hanno preso il Covid lo 0,92% dei soggetti. In altre parole: il vaccino ha protetto il 99,9% dei soggetti a cui è stato somministrato, il placebo ha protetto il 99,08% dei soggetti a cui è stato iniettato. Il placebo effettivamente protegge un po’ meno del vaccino ma almeno è gratis! La differenza tra le due percentuali è 0,87% e si chiama riduzione assoluta del rischio o rischio attribuibile: è la quota di casi di Covid evitabile con la vaccinazione: su 1000 casi di covid, con la vaccinazione ne evito 9.


7- Il Number Needed to Treat è un valore statistico che ci dice quante persone dobbiamo vaccinare per ottenere la prevenzione di un caso di Covid. Ovviamente, più è basso, più il farmaco è efficente. Nei trattamenti curativi si ritiene accettabile un valore di 5. Nei trattamenti preventivi (come un vaccino) sono accettabili anche valori più grandi, come 30-40. Questo vaccino ha un NNT di 114: devo vaccinare 114 persone per prevenire un caso di Covid.


Prof. Filippo Festini

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