Diciamocelo in tutta franchezza, quanti di noi credevano seriamente che i camerieri posti a dirigere la colonia Italia, per conto delle grandi banche internazionali, della cricca Usraeliana e di un'altra dozzina di entità sovranazionali, avrebbero permesso la cancellazione della riforma Fornero, una delle pietre miliari su cui si regge l'intero progetto UE di riduzione in schiavitù di chi in Italia ci vive? Spero pochi, magari molto giovani e ancora refrattari alla disillusione, oppure scarsamente informati sulle dinamiche attraverso le quali il potere protegge e preserva sè stesso ad ogni costo... L'istituto del referendum, in Italia, ha cessato di avere un senso (ammesso che l'abbia mai avuto) dopo le consultazioni degli anni 70/80 su divorzio, aborto ed energia nucleare. Consultazioni che (a prescindere da come la si pensi) affrontavano temi di grande peso, pur proponendosi, almeno nei primi due casi, di ratificare un qualcosa che ormai stava prendendo piede a livello internazionale. Dopo il 1987 l'istituto del referendum ha perso qualsiasi residua valenza (ammesso che potesse esistere) che gli si volesse attribuire. Gli unici quesiti ammessi, dalla magistratura che di fatto governa per conto terzi la politica di questo paese, hanno riguardato questioni di nessuna importanza, spesso espresse in maniera cervellotica, con l'unico scopo di fare restare a casa la gente.
Dal 1995 in poi, infatti, tutti i referendum accettati e portati alle urne, non hanno neppure raggiunto il quorum necessario a renderli validi, ad eccezione di quelli del 2011, dove si prendeva letteralmente la gente per il naso, chiedendole di pronunciarsi su nucleare ed acqua pubblica, ben sapendo che in Italia neppure un folle avrebbe immaginato di tornare seriamente all'atomo, mentre le aziende pubbliche, che gestiscano l'acqua o i rifiuti, sono in realtà dei soggetti privati quotati in borsa, come Hera, A2A e via discorrendo. Insomma i referendum in Italia vanno bene per chiedere agli italiani di pronunciarsi sulla fecondazione eterologa (argomento pregnante e ampiamente conosciuto all'interno delle famiglie), sull'assegnazione del premio di maggioranza alla lista più votata, anziché alla coalizione (tema esiziale per la sopravvivenza di tutti noi), sull'abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei deputati (che avrebbe cambiato certamente le nostre vite), ma non sicuramente per discutere delle pensioni di noi tutti.
Il solo pensiero di mettere in discussione la riforma Fornero, espressamente dettata dalla BCE e finalizzata a privarci tutti di una pensione e del diritto a godere di un futuro, sarebbe una bestemmia in sè inaccettabile. Il solo fatto che Salvini (magari anche per fini elettorali) abbia potuto immaginare di farlo e 3 milioni di italiani abbiano osato sottoscriverlo, rappresenta un enorme abominio. Delle vostre pensioni e del vostro futuro non dovete decidere voi, ci penserà il governo, se necessario e con il permesso della BCE, a correggere eventualmente qualche punto della legge, se mai lo riterrà necessario. Siamo tutti Charlie Hedbo e molto di più Fantozzi, perché continuiamo ad ostinarci a credere che la mano che ci bastona possa anche darci una carezza, mentre dopo il bastone non può arrivare altro che un manganello, magari griffato Eurogendfor.
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