mercoledì 28 aprile 2010

Moralità islamica


Cari amici,
vi ricordate il caso della donna francese ingiustamente multata dalla polizia stradale per guida pericolosa perché conduceva la sua vettura col burka o analogo strumento della purezza islamica? Naturalmente c´è un sospetto di discriminazione, come sostengono tutti i giornali. Pensate che per accentuare questo sentimento, o a causa di esso, non so, sul sito internet del Corriere della Sera per qualche ora, l´economica multa da 22 euro era stata moltiplicata per mille e si era letto che la disgraziata signora dovesse pagare una cifra più o meno pari al costo della sua macchina per il privilegio di viaggiare per telepatia. Provate voi ad avvolgervi uno straccio intorno alla testa lasciando solo una fessura per gli occhi e vi renderete conto di quanto sarete capaci di vedere e sentire il traffico.

Be´, a differenza di quelli italiani, i giornali francesi hanno approfondito un po´ la storia, scoprendo che l´invisibile signora islamica, di cui non è stato nemmeno diffuso il nome (senza faccia, senza nome: un fantasmino, ma tutto nero...) ma solo l´età - 31 anni - ha un marito. Niente di strano in questo e neppure nel fatto che lui sia algerino. Il fatto è che Lies Hebbadj, questo il suo nome, non è sposato solo all´incauta guidatrice, di mogli ne ha quattro in tutto, immaginiamo tutte inscatolate nella loro prigione portatile ogni volta che escono di casa. Ed è qui che emerge la naturale superiorità della cultura islamica, perché le quattro signore non solo permettono all´ingegnoso Lies un´inesausta varietà amorosa che senza dubbio stimola la sua spiritualità, ma gli portano ciascuna un assegno di disoccupazione che lo sottrae da qualunque volgare preoccupazione materiale - anche se il gentiluomo a quanto pare lavora, fa di mestiere - indovinate un po´ - il macellaio halal.

Di fronte ai propositi reazionari del ministro degli interni che invidioso del perfetto ménage si è proposto addirittura di togliergli la cittadinanza, il nostro buon macellaio che tiene giustamente la sua carne umana in scatola, ha replicato con arguzia degna delle Mille e una notte: ma come, questo non è il paese dove tutti hanno un´amante? Geniale, direi. O forse sublime, non so. Comunque molto islamico: quando le leggi o le abitudini mi fanno comodo le invoco, quando mi ostacolano le ignoro. Ci resta una sola speranza, che presto Eurabia si dia definitivamente alla sua natura mediterranea, che la Francia per giusto contrappasso sia annessa all´Algeria e Lies sia nominato ministro della famiglia, o, chessò, iman della moschea di Notre Dame Voilée nella città di Nuova Medina, una volta chiamata volgarmente Parigi.

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