venerdì 16 luglio 2021

Un anno e mezzo di ritardo

Ormai lo ammettono -anche se a denti stretti- un po' tutti, salvo forse il ministro Speranza e le virostar più chiusuriste (Pregliasco, Galli o anche Bassetti). Lo ammette in parte anche quel Crisanti che vorrebbe togliere ogni diritto alle cure a chi 'legittimamente' non si vaccina: una nuova variante di coronavirus resistente ai vaccini è già dietro l'angolo e -al confronto- la variante Delta è un bruscolino. Eppure la Delta fa diminuire del 30% l’effetto del vaccino. Se salta fuori una variante ancora più resistente è evidente che basare tutta la lotta al Covid sul siero miracoloso (che miracoli non fa: non immunizza, non si sa se funziona e neppure se potrà provocare danni) è un errore madornale. La pensa nell'identica maniera pure il professor Pietro Luigi Garavelli, primario di malatte Infettive a Novara. Mentre il professor Andrea Stramezzi ripete il suo ormai ben noto mantra: "il Covid si cura da casa con farmaci semplici poco costosi e con bassissimi effetti collaterali e se fossero tutti curati probabilmente non morirebbe nessuno”. Una tesi che Crisanti non ha mai condiviso, ma che adesso indirettamente è costretto suo malgrado a considerare, visto che ora puntare tutto sui vaccini sarà sbagliato.


Insistere ora con l'approccio esclusivamente vaccinale al Sars -Covid 19 non è sufficiente a risolvere il problema, lo dice l'evidenza dei fatti  e ciò accade dopo mesi di censura e di feroce ostracismo verso autorevoli voci mediche alle quali non è stata concessa la ribalta mediatica, poichè non allineati al pensiero unico e dunque messi alla gogna come eretici. Davanti a un virus che cambia così velocemente è impossibile aggiornare i vaccini e rimanere al passo con le varianti. È un inseguimento che è destinato a fallire. Per riformulare il vaccino ci vogliono almeno un paio di mesi e quindi per distribuirlo altri sei, nel frattempo il virus ha galoppato ed è cambiato ancora. "A questo punto" -parole di Garavelli- "è palese che vaccinare tutti quelli che ancora non sono stati sottoposti a inoculazione, e in più farlo  con un Vaccino suo malgrado già 'vecchio' non è moralmente corretto". E basterebbe già questo a far cadere ogni discorso su obblighi, green pass e discriminazioni sociali.


Anche perchè ora è lo stesso Crisanti che si domanda se non sia davvero opportuno provare a ripensare tutto l'approccio alla malattia, ma puntando soprattutto sulle Cure Precoci e magari sdoganando le attuali cure bandite dal Cts: Idrossiclorochina e Ivermectina. E farlo in tutta Europa, Italia inclusa. E i famosi e strombazzati farmaci antivirali specifici, annunciati pomposamente alcuni mesi fa? Beh, se è sbagliato puntare solo ed esclusivamente sulla politica vaccinale per contenere la malattia, forse sarebbe stato meglio strombazzare un po' meno e ascoltare un po' di più chi le cure domiciliari non le ha mai abbandonate. Medici come Nino Pignataro, Luigi Cavanna, Andrea Mangiagalli, gli stessi Garavelli e Stramezzi, sbertucciati e inascoltati per mesi quando dicevano che suggerire 'Tachipirina e vigile attesa' era cosa inadeguata e chiedevano a gran voce -ma inascoltati da Cts e Aifa- delle linee guida chiare per le cure domiciliari. Voci che su questo profilo ho sempre sostenuto, rimediando in cambio blocchi e censure.


Il professor Andrea Stramezzi, medico che ha avuto in cura oltre 800 persone colpite dal virus, ma che non ha mai avuto il piacere di veder prese in considerazione le sue idee, non ha dubbi: "La strategia migliore sarebbe una terapia precoce ai malati invece che tentare di ottenere un’immunità di gregge vaccinale che di fatto non ci sarà mai". Difatti basta guardare attentamente i dati della Gran Bretagna, della Finlandia, di Israele, dei Paesi dove ci sono stati molti vaccinati, ma nei quali adesso la situazione è degenerata. Con un virus a Rna di questo tipo si avranno sempre molte mutazioni, e di conseguenza non si potrà ottenere un’immunità di gregge. Quindi delle due l'una: o si continua a vaccinare ogni mese le persone, con tutti gli eventuali effetti collaterali/avversi che già conosciamo, oppure, ed è ovvio che è la soluzione migliore, si curano i pazienti. Se fossero tutti curati probabilmente non morirebbe nessuno.


Lucio Rizzica

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