Un appalto da tre milioni di euro affidato alla cooperativa 29 giugno, guidata da Salvatore Buzzi, per lavori di pulizia all'interno del Ministero del Lavoro inguaia ancora Giuliano Poletti. Che ora replica: le gare di affidamento "esulano dall'attività di indirizzo politico in capo al ministro". Insomma, l'appalto c'è stato, ma anche stavolta Poletti non ne sapeva nulla. Anzi, le indiscrezioni di stampa "in modo falso e strumentale, parlano di affidamento diretto alla cooperativa". La "29 giugno" sarebbe invece stata autorizzata dal Tribunale di Roma a proseguire i lavori di pulizia nelle sedi del ministero del Lavoro. In realtà l'appalto era stato un consorzio che aveva affidato i lavori alla cooperativa Antares. Quando si scopre che quest'ultima non è in regola con i contributi dei lavoratori, l'appalto passa nelle mani della "29 giugno". Allora Poletti era già ministro, ma lo scandalo Mafia Capitale non era ancora scoppiato. A dicembre il consorzio di gestione che aveva vinto inizialmente la gara aveva proposto di revocare la coop di Buzzi, ma il tribunale di Roma ha autorizzato la "29 Giugno" a continuare i lavori attraverso gli amministratori giudiziari.
Intanto le polemiche divampano e il Movimento 5 Stelle non perde occasione per prendersela con il governo. "#PolettiDimettiti subito!", scrive il deputato grillino Massimo Baroni sul blog di Beppe Grillo, "Non sono solo foto, quelle in cui il braccio imprenditoriale della mafia capitale, Salvatore Buzzi, viene ritratto insieme al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. C’è un appalto. Poletti andava a cena con Buzzi e tutto il cucuzzaro, presenziava alla presentazione del faraonico bilancio della sua cooperativa. Poletti era presidente della Legacoop, ma non si è accorto di nulla. Ora è il ministro del Lavoro e non si è accorto dell’appalto dato con l’avallo del suo ministero alla cooperativa di Buzzi. Poletti, forse, non si è accorto neanche di essere un ministro. Poletti deve dimettersi, per restituire un minimo di dignità all’istituzione che rappresenta".
1 commenti:
Poletti è il FARAONE di tutta la galassia LEGACOOP. Pertanto se il paradigma NON POTEVA NON SAPERE, è valso per anni per Berlusconi, non si capisce perché non debba valere per lui, che nella galassia cooperative c'è dentro fino agli occhi. Tanto più che ha perso la causa contro Caprotti di Esselunga, allorché venne accusato esplicitamente di dumping e di concorrenza sleale, quando nelle zone rosse impedì al patròn di Esselunga di poter accedere al mercato in modo paritetico al suo. Questa gentaglia è tutta da sbattere al gabbio.
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