Alla fine i clandestini vengono spediti tutti in Italia. La Terra dei sogni dove le leggi scritte non sono rispettate e le carceri hanno porte girevoli e i giudici sono sempre porti a perdonare con un buffetto. L'Eldorado d'Europa dove, nonostante la crisi economica i soldi per mantenere gli extracomunitari saltano sempre fuori. Così accade che una nave, la Blue Sky M battente barriera moldava, stracarica di immigrati siriani e diretta in Croazia, all'altezza di Corfù lanci un imprecisato allerme e, all'improvviso, cambi rotta e decida di puntare a tutta birra verso l'Italia. Non è la prima volta che succede. Siamo stati costretti ad assistere alla stessa scena una decina di giorni fa: gli stranieri arrivati a Pilos, al largo delle coste sud-occidentali del Peloponneso, si sono rifiutati di attraccare e si sono fatti portare in Sicilia.
La Blue Sky M è partita dalla Turchia. A bordo ci sono centinaia di siriani che, secondo gli accordi presi con gli scafisti, avrebbero dovuto sbarcare in Croazia. Peccato che, durante la navigazione, la nave cargo abbia deciso di cambiare rotta e dirigersi verso la costa meridionale della Puglia. Non si sa se la decisione sia stata presa dagli stessi scafisti prima di abbandonare la Blue Sky M utilizzando altre imbarcazioni o dagli stessi clandestini siriani una volta lasciati alla deriva nel Mar Adriatico. A raccogliere la richiesta di soccorso, inviata mentre la Blue Sky M salpava dalla costa al largo dell'isola di Corfù, è stata ancora una volta la Guardia costiera italiana che si è affrettata ad avvertire le autorità greche che ha inviato un paio di elicotteri per scortare la nave fino in Italia. La ricostruzione dei fatti, però, è piuttosto frammentaria e discordante. Inizialmente la richiesta di soccorso è stata legata alla presenza di uomini armati a bordo. A distanza di poco tempo si è parlato di un'avaria al motore. Allarme che è presto rientrato lasciando un'unica certezza: il cargo stracarico diretto in Croazia è stato dirottato (non si sa perché) in Italia.
Non è certo la prima volta che i barconi che solcano il Mar Mediterraneo vengono dirittato verso il Belpaese. Se fino a qualche tempo fa era Malta a rifiutarsi di intervenire "obbligando" la Marina militare italiana a soccorrere i disperati in balia delle onde, adesso sono gli stessi clandestini a preferire le coste italiche schifando gli altri Paesi dell'Eurozona. Lo scorso 19 dicembre, per esempio, un barcone con circa duecento immigrati è stato raggiunto a 117 miglia da Pilos, al largo delle coste sud-occidentali del Peloponneso. I clandestini si sono rifiutati di puntare la prua verso le spiagge greche e hanno insistito invece per essere portati in Italia. E così è stato.
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