domenica 25 gennaio 2009

Le reazioni

E' che quando fa comodo, li trovano... e quando fanno così, non posso dargli torto. La gente è esasperata e diventa violenta.

Una ventina di persone in commissariato, partecipavano al corteo di forza nuova. Raid razzista a Guidonia: due arresti. Tre aggressioni contro albanesi e romeni, picchiati da gruppi di giovani. Danneggiati due locali della zona

ROMA - Due ragazzi sono stati arrestati e una ventina identificati dal commissariato di Tivoli per un'aggressione a sfondo razzista avvenuta sabato sera contro cinque albanesi in un bar a Guidonia, il paese alle porte di Roma dove nella notte tra giovedì e venerdì una ragazza è stata violentata e il fidanzato picchiato. Il gruppo di circa venti giovani stava partecipando alla fiaccolata organizzata da Forza Nuova proprio per protestare contro il nuovo episodio di violenza. Gli investigatori stanno verificando se i due arrestati appartengano o meno al gruppo di destra.

RAID NEL BAR A GUIDONIA - Intorno alle 21, nella borgata Collefiorito, si è scatenata una rissa in un bar di piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa: molte le persone coinvolte. Secondo la ricostruzione della Digos tre o quattro ragazzi italiani si sono presentati all’ingresso del bar dove si trovava un cittadino albanese che è stato prima aggredito verbalmente con frasi razziste, quindi minacciato da due per farsi consegnare il cellulare, infine percosso ripetutamente. Nel locale c'erano altri quattro albanesi, parenti dell'aggredito, che sentendo le urla dell'uomo sono intervenuti facendo fuggire gli aggressori. Questi ultimi, con i telefonini, hanno contattato gli amici e poco dopo un folto gruppo di ragazzi ha fatto irruzione nel locale, danneggiando porte e rompendo vetri e provocando lievi lesioni agli albanesi. Venti ragazzi italiani sono stati fermati sul posto mentre quattro albanesi hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche per le percosse, riportando lesioni guaribili in dieci giorni.

GLI ALTRI DUE EPISODI - Quindi sono stati individuati e arrestati due dei responsabili, P.V. di 24 anni e P.F. di 21, entrambi residenti a Guidonia, con le accuse di tentata rapina, lesioni personali, minacce e danneggiamento, e con l’aggravante di aver agito per motivi di discriminazione razziale. È stato inoltre accertato che poco prima il 21enne, insieme ad altre persone da identificare, aveva compiuto un'altra aggressione contro un cittadino romeno, anche lui ferito lievemente. In un terzo episodio tre romeni sono stati aggrediti e picchiati da giovani italiani in un altro bar di Guidonia. Tutti gli altri fermati, essendo impossibile trovare eventuali elementi o testimonianze a loro carico, sono stati accompagnati nel commissariato di Tivoli e identificati, mentre è in corso l’acquisizione di filmati di telecamere della zona per ricostruire le singole responsabilità. Il sostituto procuratore di Tivoli, Marco Mansi, ha disposto per gli arrestati la custodia in carcere.

«ANDATEVENE, VI AMMAZZIAMO» - Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo i primi due episodi, i circa venti manifestanti si sono allontanati dal corteo di Forza Nuova, esortando gli altri a seguirli perché credevano che fossero stati presi i cinque stranieri che avevano violentato la ragazza a Guidonia. La polizia ha tentato di fermarli, ma il gruppo è riuscito a scappare nelle strade vicine a quella principale percorsa dal corteo. Dopo pochi minuti al commissariato di polizia di Tivoli è arrivata la segnalazione che alcuni ragazzi stavano tentando di abbattere una porta del bar in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa dopo aver aggredito e picchiato dei cittadini stranieri. Le aggressioni sono avvenute a colpi di mazze da baseball, bastoni, aste di bandiere, manici di scopa, ma anche sedie prese dal bar, al grido di «andatevene via, tornate al vostro paese, vi ammazziamo». Una decina di mazze sono state sequestrate. Quando la polizia è arrivata molti erano scappati, ma venti giovani sono stati fermati fuori il locale. Gli agenti hanno trovato il bar devastato e dentro uno stanzino, con tanto di porta blindata che aveva resistito agli attacchi degli aggressori, i cinque albanesi e la proprietaria del bar.

CONFRONTO CON ROMENO FERMATO - Sul fronte delle indagini relative allo stupro avvenuto la notte tra giovedì e venerdì, si attende il confronto tra la coppia di fidanzati aggrediti e il romeno di 24 anni fermato dai carabinieri e accusato di rapina aggravata, che potrebbe avvenire lunedì. Il confronto è considerato una tappa importante dagli investigatori che stanno cercando di accertare se il romeno faccia parte della banda che ha assalito e violentato la giovane di 21 anni in via della Selciatella, picchiando il suo fidanzato. Su di lui e su un altro romeno, interrogato per tutta la notte, pesano gravi indizi anche se il primo è accusato solo della rapina avvenuta qualche giorno prima ma messa in atto con le stesse modalità di quelle di giovedì notte. Il romeno sarebbe stato riconosciuto proprio dalle vittime della rapina, anche loro due fidanzati. Nella sua casa i carabinieri hanno trovato l'ascia che sarebbe l'arma usata poi nelle tre rapine avvenute in via della Selciatella. I carabinieri, oltre a continuare gli interrogatori nella zona di Tivoli e Guidonia, stanno cercando eventuali appoggi che la banda potrebbe aver trovato sul litorale romano e nella notte è stata effettuata un'operazione straordinaria di controllo, soprattutto a Ostia e Fiumicino. Quello che si cerca, visto che la banda è considerata «ben organizzata e da tempo in Italia», è uno o più appartamenti che possano essere utilizzati dalla banda come rifugio.

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