domenica 25 gennaio 2009

La peggio gioventù

Slogan contro il comune. Due denunciati: avevano nello zaino mazze e martelli. Cox 18, petardi e bottiglie contro gli agenti. Un poliziotto ferito a una mano. In via Torino un gruppo prende merce in un negozio. Gli altri: «Ci sputtanate»

MILANO
- Tensione durante il corteo di protesta per lo sgombero del centro sociale Cox 18. Dopo aver attraversato il centro, i manifestanti si sono diretti nella zona dei Navigli, da dove erano partiti e dove si trova la sede del centro sociale. All'ingresso di via San Gottardo, bloccata dagli agenti in tenuta anti sommossa, c'è stato un fitto lancio di petardi, bottiglie e fumogeni. Un poliziotto è rimasto ferito per lo scoppio di un grosso petardo: ha la mano ustionata ma le sue condizioni non sono preoccupanti.

DUE DENUNCIATI - Due manifestanti sono stati denunciati a piede libero per possesso di oggetti atti a offendere: un noto esponente di area insurrezionalista e una ragazza di circa vent'anni. Nei loro zaini c'erano mattoni, mazze e martelli. Tra gli episodi al vaglio della Questura ci sono il danneggiamento di due bancomat, di due auto parcheggiate, un tentativo di furto in un negozio in via Torino dove un gruppo di ragazzi ha cercato di portare via la cassa, e il lancio di oggetti contro i cordoni di polizia in corso San Gottardo.

FACINOROSI - Durante il passaggio del corteo sono stati lanciati petardi e bottiglie contro la polizia, danneggiati negozi e infrante vetrine. Gli autori sono una trentina di facinorosi, vestiti di nero e con il volto coperto da cappucci e sciarpe, che il resto del corteo ha tentato di isolare gridando «Bastardi, ci sputtanate». Tensione anche in via Torino, dove i violenti hanno divelto alcuni cestini dell'immondizia, portandoli in mezzo alla strada e dando fuoco ad uno di essi. Poi hanno fatto irruzione nel negozio Bershka della stessa via urlando «Tutto il vostro lusso è provocazione, esproprio proletario e rivoluzione» e portando via della merce dopo un diverbio con i responsabili della sicurezza. Sulle vetrine sono stati disegnati simboli anarchici. È seguito un violento diverbio, con spintoni e insulti, tra gruppi di manifestanti. Per questa vicenda cinque persone tra i 23 e i 32 anni, appartenenti all'area anarchica più intransigente, sono stati denunciati per devastazione e saccheggio. Dura la reazione del vicesindaco De Corato: «Porteremo tutti i responsabili dei disordini in tribunale, come abbiamo fatto per i disastri di corso Buenos Aires del 2006». Per tutto il pomeriggio di sabato il traffico cittadino è stato in tilt e molte linee di tram e bus paralizzate.

PETARDI E FUMOGENI - In piazza Missori un manifestante ha lanciato un petardo contro il cordone dei carabinieri, in via Mazzini altri hanno lanciato un fumogeno nel locale bancomat di una filiale del Monte dei Paschi di Siena, senza conseguenze. La vetrina di una filiale della Banca di Roma in fondo a corso Italia è stata colpita con degli oggetti ed è stato lanciato un petardo. Ci sono stati lanci di petardi e imbrattamenti a banche e agenzie immobiliari. Le scritte: «Nervi tesi fasci appesi» e «Fuoco alle banche». Due ragazzi sono stati portati in Questura per accertamenti sul materiale trovato nei loro zaini, poi sono stati rilasciati.

«SIAMO DIECIMILA» - Il serpentone era aperto da un gruppo di donne con lo striscione «La cultura non si tocca», ha intonato cori contro l'amministrazione comunale, come «Letizia Moratti non hai capito niente. Conchetta 18 non si arrende». Secondo gli organizzatori alla manifestazione hanno partecipato diecimila persone (4mila secondo le forze dell'ordine), tra loro anche esponenti della sinistra critica e dei collettivi studenteschi. Sui muri sono comparsi dei manifesti che ritraggono il logo dell'Ecopass con al centro la foto del vicesindaco Riccardo De Corato e la scritta: «Zona a pensiero limitato». Al corteo c'era anche il regista Gabriele Salvatores, secondo cui lo sgombero del Cox è «una cosa un po' vigliacca e senza senso e con un tempismo perfetto, visto che c'era una trattativa in atto». «Il Conchetta mi sembra sia uno dei centri sociali milanesi che ha sempre seguito la strada della cultura - ha aggiunto il regista, amico di Primo Moroni, di cui il Cox conserva l'archivio sui movimenti antagonisti -. Ai tempi del film Nirvana, tra l'altro, mi aiutarono molto».

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