"Concordo con Juncker: neanche io voglio l'Europa dei muri. E non solo perché sarebbe davvero una bruttissima Europa. Un'Europa che rinnega i valori che l'hanno resa una grande protagonista della storia e un'esperienza unica agli occhi del mondo. Ma anche perché la politica dei muri sarebbe fallimentare. Non solo moralmente inaccettabile, ma politicamente impraticabile e perdente". In un intervento pubblicato su Repubblica, la presidente della Camera Laura Boldrini interviene sul dibattito sui migranti e spiega: "Nessun muro - né quelli d'acqua del Canale di Sicilia e dell'Egeo, né quelli di filo spinato tra Grecia e Macedonia e tra Ungheria e Serbia- può infatti impedire a donne e uomini che lasciano contesti di guerra e regimi dittatoriali di conquistare un diritto al quale nessuno di noi sarebbe disposto a rinunciare: il diritto a vivere in pace e sicurezza".
E poi se la prende con i politici considerati "populisti": "È questo che non capiscono, anzi fingono di non capire, gli "spacciatori" di paura e di demagogia che, un po' ovunque in Europa, lucrano consensi elettorali chiedendo in modo ipocrita che i rifugiati vengano "aiutati a casa loro": come se non sapessero che quella casa non c'è più, distrutta dalle bombe o presidiata dagli aguzzini di regime. Gli stessi "spacciatori" che, in Italia, vogliono far credere che gli immigrati "vengono tutti da noi": tacendo che, a fronte delle 30mila domande d'asilo registrate qui nei primi 7 mesi del 2015, la Germania ha già quasi raggiunto quota 200mila".
Per Laura Boldrini "contro i costruttori di muri, bisogna uscire da una timorosa subalternità psicologica e rivendicare più Europa. Ma un'Europa diversa, che 'cambi marcia', che la smetta di farsi additare come problema quando è invece la soluzione, l'unica possibile: per l'immigrazione come per l'economia, per la difesa come per la politica energetica".
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