mercoledì 29 febbraio 2012

Come volevasi dimostrare

Qui, in un commento, Massimo scrisse che no, Bersani non è al governo. Gli risposi che forse, il problema peggiore non era Bersani. Il problema peggiore è questo governo di mondialisti e banchieri che odiano profondamente sia l'italia e ancor di più gli italiani. E in effetti... la signora Cancellieri  (che nessuno ha potuto votare ma che sta al governo col golpe di Napolitano e la complicità e compiacenza di Berlusconi) ci dice che "i permessi di soggiorno verranno allungati per due motivi; per motivi di lavoro e per motivi familiari"... quando in italia il lavoro manca in primis per gli italiani, ci si domanda, a che serve l'allungamento dei permessi di soggiorno lavorativi?

Se qualcosa non vi è ancora chiaro, bhe, ve lo dice in due parole una cogliona media italica, ci sostituiscono.

4 commenti:

Nico ha detto...

Infatti, Elly, il punto è: il lavoro deve andare prima agli Italiani. Mi mandano ai matti quelli che dicono: "Anche noi siamo stati un popolo di emigranti". Sì, però noi andavamo in Paesi in cui ci sono stati grandi quanto l'Italia che hanno ancora oggi (figurati all'epoca) meno abitanti di una qualsiasi delle nostre iperaffollate regioni oggi... Ma a loro che interessa? I motivi di lavoro e i motivi familiari sono sempre quelli "degli altri".
Sempre più schifata...

Nessie ha detto...

Ele non si apre il link dove parli della Cancellieri.

Eleonora ha detto...

Nessie, ho risistemato e ne ho messo un altro.

Nico, si uno schifo. Ma che fossero mondialisti, lo avevamo capito. Che vogliono sostituirci, bhe, lo si comincia a capire.

Massimo ha detto...

Se Bersani e tutta la razza comunista fosse al governo, gli immigrati avrebbero già cittadinanza e voto e la farebbero da padroni a casa nostra. Così abbiamo almeno la possibilità di ribaltare parte del tavolo alle elezioni. Ma occorre un nuovo Berlusconi che sappia unire e catalizzare tutto il Centro Destra su pochi, ma importanti obiettivi, uno dei quali è la riaffermazione dello ius sanguinis e della profonda distinzione tra nazionalità e cittadinanza.